Il valore ominale dell'Oriente fra cristianesimo e paganesimo: potere imperiale e prodigi in età flavia

Abstract

RIASSUNTO: Nella loro messa in scena, gli omina Imperii, in particolare quelli strettamente vincolati alle simbologie della regalità, per la loro fertile tradizione nelle società orientali e occidentali, incarnano con grande efficacia l'enorme versatilità semantica del potere quando esso si associa alle manifestazioni del soprannaturale. La letteratura classica rivela come i mirabilia - siano essi mira o noxia, vera o falsa - appaiano frequentemente relazionati con individui che svolgono un ruolo politico rilevante, e come la propaganda del potere li usi come sequenze privilegiate rispetto ad altre forme o mezzi di consenso. Nel nostro articolo analizziamo la simbologia dell'Oriente tra paganesimo e cristianesimo, soffermando la nostra attenzione nel caso dell'imperatore Tito Flavio Vespasiano.

ABSTRACT: In their staging, the omina Imperii, especially those closely linked to the symbologies of royalty, due to their fruitful tradition in Eastern and Western societies, embody with great effectiveness the enormous semantic polyvalence of power when it comes into connection with the manifestations of the supernatural. Classical literature reveals how mirabilia - whether mira or noxia, vera or falsa - are often related to individuals who play a relevant political role and how power propaganda uses them as privileged sequences over other forms or means of consensus. In our article, we analyze the symbolism of the East between paganism and Christianity, paying especial attention to the case of the emperor Titus Flavius Vespasianus.